Rodi è una splendida isola in cui lo scorrere del tempo è testimoniato da millenarie testimonianze archeologiche che risalgono al secondo-terzo secolo a.C. Uno dei luoghi più simbolici tra questa eternità di secoli e di paesaggi segnati dall’azzurro del mare che incontra il blu del cielo è dato senza dubbio dalla splendida Acropoli che sormonta Rodi. Ad oggi, purtroppo, ben poco è rimasto delle splendide strutture ellenistiche, ma quella frazione della totalità che è rimasta integra è da lasciare a bocca aperta: la classicità greca e romana hanno infatti stabilito i canoni della bellezza e dell’armonia per i millenni seguenti, raggiungendo un equilibrio quasi metafisico tra rotondità delle forme e dimensioni delle costruzioni.
L’acropoli di Rodi è oggi stata parzialmente ricostruita, soprattutto la parte legata al cosiddetto Tempio di Apollo: si è proceduto a ricomporre i frammenti rinvenuti a terra, secondo un procedimento noto come “anastilosi”, nonchè alcune integrazioni in stile. Durante il periodo di occupazione italiana, tra il 1912 e il 1945, sono stati portati avanti degli scavi archeologici che hanno rivelato anche la presenza di un bello Stadio e di un Teatro, non grandissimo come superficie ma assai interessante come fatture.
L’acropoli è uno dei posti più panoramici di tutta l’isola, e le rovine archeologiche sono un degnissimo contraltare alle meravigliose bellezze naturalistiche e paesaggistiche dell’area. Oggi la zona degli scavi archeologici è inserita nel Parco Monte Smith.